Quelli americani. Sta per "American Standard Code for Information Interchange", dopo tutto. Quelli britannici avevano i loro codici alfabetici con £ al posto di #, e così via. L'ASCII ha avuto la meglio per molti anni dopo l'ascesa dell'industria informatica statunitense e il declino di quella britannica, fino alla transizione all'UTF, principalmente UTF-8, guidata paradossalmente dall'azienda americana Microsoft (probabilmente come parte della loro spinta verso il dominio globale supportando set di caratteri non inglesi). ASCII è un sottoinsieme completo di UTF-8, quindi tutti i computer che usano UTF-8 supporteranno anche ASCII, e simboli come £ sono inclusi nel set di codici UTF-8 in modo che gli inglesi siano di nuovo felici.
Virtualmente tutti i computer moderni usano l'aritmetica binaria. UTF-8 (e il suo sottoinsieme ASCII) sono modi di rappresentare i caratteri alfabetici in un byte di 8 bit, in modo che i computer possano gestire il testo e non solo i numeri. Questo era un grosso problema negli anni '60, quando la gente pensava ai computer come a qualcosa usato per l'aritmetica, un po' come un abaco o una calcolatrice manuale, ma più veloce.