La risposta è sì, sarà reso un po' più lento. Ma se sarete in grado di discernere questa lentezza o meno è un'altra questione interamente.
Se doveste fare dei benchmark sintetici puri prima e dopo aver abilitato Hyper-V vedrete che con esso appena abilitato (anche se non avete VM in esecuzione) c'è un calo di prestazioni. L'entità di questo calo di prestazioni dipende dalle prestazioni e dall'età del vostro hardware.
La ragione dietro questo è che Hyper-V è quello che viene chiamato un Hypervisor di tipo 1. VMWare Workstation, Virtualbox ecc. sono Hypervisor di tipo 2. Ciò significa che quando attivate Hyper-V sul vostro hardware, il vostro sistema operativo principale avviabile (Windows 10/Server 2019) è ora effettivamente una macchina virtuale in esecuzione in Hyper-V stesso, anche se non sembra, dato che lo avviate ancora quando accendete il computer come al solito. Anche se il vostro sistema operativo principale viene eseguito come una VM in questo stato, ha accesso esclusivo all'hardware sottostante del computer in modo tale che gran parte di esso viene passato senza emulazione, motivo per cui l'impatto sulle prestazioni è di solito minimo.
Le VM aggiuntive che create non sono effettivamente in esecuzione nel vostro sistema operativo Windows attualmente avviato, sono in esecuzione accanto ad esso nel proprio contenitore virtualizzato.
Detto questo, se avete un hardware relativamente recente di fascia media o superiore non dovreste notare questa penalizzazione delle prestazioni nelle vostre attività quotidiane. Se però le prestazioni del vostro sistema operativo principale sono una preoccupazione, potete usare invece un hypervisor di tipo 2. Questo non avrà un impatto sulle prestazioni del vostro sistema operativo principale, ma le prestazioni che otterrete dalle VM che avete in esecuzione al suo interno non saranno generalmente così buone come lo sarebbero se steste usando Hyper-V. Quindi ogni opzione ha i suoi compromessi.