Stavo per fare questa domanda oggi e poi ho visto che era già stata postata e aveva ricevuto risposta l'anno scorso. Le risposte mi hanno lasciato a chiedermi se qualcuno là fuori sa davvero come stabilire un "contatto visivo"?
Non si tratta di sapere se gli occhi in generale sono sorridenti o accigliati, se le piccole pieghe all'angolo indicano un sorriso vero e non finto; se le pupille sono dilatate indicando eccitazione ed eccitazione, o contratte indicando disinteresse. Si tratta del clic di riconoscimento che si verifica quando due persone che sono consapevoli di sé diventano direttamente consapevoli della consapevolezza di un altro. Darei a quel clic una piccola frase verbale che scatta nella nostra coscienza: "Io vedo te che vedi me che vedo te" e "Tu vedi me che vedi te che vedi me". Per me, quando gli occhi scattano si ha la possibilità di una comunicazione non verbale da anima ad anima. Esattamente cosa e come avviene questa comunicazione non è tuttavia riducibile alle parole, almeno non a nessuna parola che io conosca. Le parole sarebbero un'intrusione nell'esperienza. Lo facciamo solo con le persone che siamo disposti a farci conoscere intimamente a causa del rischio intrinseco.
Dimmi che almeno alcuni di voi hanno fatto l'esperienza di fare l'amore con gli occhi aperti e il cuore connesso con il vostro vero amore come una cosa sola. Per favore ditemi che almeno qualcuno di voi è andato a cercare la luce negli occhi di una persona amata solo per essere confrontato con la terribile realtà che la luce della sua anima non brilla più e che la terribile realtà della morte deve essere riconosciuta.
Finestra è una metafora. L'esperienza è reale.