Nella produzione video, CC sta per Closed Captioning. Si tratta di una versione testuale del contenuto audio di un video. Il CC viene utilizzato per garantire l’accessibilità alle persone sorde o con problemi di udito. Le didascalie chiuse consentono agli spettatori di leggere il testo visualizzato sullo schermo, aiutandoli a comprendere meglio il contenuto del video.
Il sottotitolo chiuso è essenziale per la conformità alle normative federali negli Stati Uniti. La Federal Communications Commission (FCC) richiede che tutti i programmi video trasmessi in televisione includano le didascalie chiuse. Questo requisito si estende ai contenuti video online pubblicati da emittenti, reti via cavo e produttori video.
Per aggiungere le didascalie chiuse a un video, è necessario creare una trascrizione del contenuto audio. Questo processo prevede l’ascolto dell’audio e la digitazione delle parole pronunciate. La trascrizione viene quindi sincronizzata con l’audio, in modo che il testo appaia sullo schermo nello stesso momento in cui si sente l’audio corrispondente. Questa tempistica è fondamentale per garantire che le didascalie chiuse siano accurate e facili da leggere.
Oltre alle didascalie chiuse, i produttori video possono utilizzare anche i sottotitoli SDH. SDH è l’acronimo di Subtitles for the Deaf and Hard of Hearing (sottotitoli per non udenti e ipoudenti). I sottotitoli SDH comprendono non solo il parlato del video, ma anche le descrizioni degli effetti sonori e altri spunti audio importanti per la comprensione del contenuto. I sottotitoli SDH sono particolarmente utili per le persone sorde o ipoudenti che si affidano a indicazioni visive per comprendere il contesto di un video.
Quando si tratta di concedere in licenza i contenuti video su YouTube, è possibile aggiungere didascalie chiuse e sottotitoli SDH per rispettare le normative sull’accessibilità. I produttori di video possono anche scegliere di aggiungere licenze Creative Commons ai loro video. Creative Commons è un tipo di licenza di copyright che consente ad altri di utilizzare e condividere un video senza violare il copyright del creatore. Questo tipo di licenza è particolarmente utile per gli individui o le organizzazioni che vogliono utilizzare i contenuti video per scopi educativi o non commerciali.
Infine, in Italia, CC può anche riferirsi alla targa dei Carabinieri. L’Arma dei Carabinieri è una forza di polizia militare nazionale in Italia, e CC sta per “Compagnia Carabinieri”, che in inglese significa “Carabinieri Company”. La targa CC viene utilizzata per identificare i veicoli di proprietà dell’Arma dei Carabinieri e utilizzati per scopi ufficiali.
In conclusione, CC in un video è l’acronimo di Closed Captioning, ovvero una versione testuale del contenuto audio che viene utilizzata per garantire l’accessibilità alle persone sorde o con problemi di udito. I sottotitoli SDH sono un tipo di sottotitolazione chiusa che include descrizioni di effetti sonori e altre indicazioni audio. Le licenze Creative Commons possono essere aggiunte ai contenuti video per consentire ad altri di utilizzarli e condividerli senza violare il copyright del creatore. In Italia, CC può anche riferirsi alla targa dei Carabinieri, utilizzata per identificare i veicoli di proprietà della polizia militare nazionale.
SDH è l’acronimo di Subtitles for Deaf and Hard of Hearing. Si tratta di un tipo di sottotitolazione che include non solo i dialoghi, ma anche le descrizioni dei segnali audio non verbali, come gli effetti sonori e la musica, nonché l’identificazione del parlante e altre informazioni rilevanti per gli spettatori non udenti o ipoudenti.
Per trovare i video Creative Commons, si può utilizzare un motore di ricerca che includa specificamente i contenuti Creative Commons, come il motore di ricerca Creative Commons o la libreria Creative Commons di YouTube. È anche possibile filtrare la ricerca su YouTube selezionando l’opzione “Creative Commons” sotto il filtro “Caratteristiche”.
Per trovare immagini Creative Commons, è possibile cercare su siti web come Flickr, Creative Commons Search e Wikimedia Commons. Questi siti web consentono di filtrare la ricerca in base al filtro “Creative Commons”. Questi siti consentono di filtrare i risultati della ricerca in modo da mostrare solo le immagini che hanno una licenza Creative Commons, ovvero che possono essere utilizzate gratuitamente a patto di dare la giusta attribuzione al creatore.