Cosa si intende con concorrenza?
Il termine "concorrenza" si riferisce alla competizione sul mercato in un determinato settore tra individui o enti con l’obiettivo di acquisire e mantenere la clientela. La libertà di accesso al mercato è garantita dalla Costituzione all’articolo.
La libertà di concorrenza è definita come la possibilità, garantita dalla Costituzione, di svolgere attività economiche in modo indipendente, purché queste attività siano conformi alla legge e rispettino la dignità umana. Questa libertà è garantita dall’articolo 41 della Costituzione, che garantisce a tutti il diritto di svolgere attività economiche private. Tuttavia, è importante sottolineare che la legge vieta alcune attività, come il traffico di stupefacenti, e l’impiego di orari di lavoro estenuanti o pratiche che violino la dignità umana, come la schiavitù.
Le forme principali di concorrenza sono:
- il rivale ideale;
- la monopolizzazione;
- l’oligarchia;
- la concorrenza monopolistica.
La disciplina della concorrenza si applica a qualsiasi impresa, quando più operatori economici sul mercato soddisfano la stessa domanda di beni e servizi.
La politica di concorrenza si basa sul rispetto di regole che garantiscono che le imprese si comportino correttamente, aumentando l’efficienza e lo spirito imprenditoriale. Inoltre, offre più opzioni ai clienti, riducendo i prezzi e migliorando la qualità.
È necessario presentare un ricorso dinanzi al Tribunale competente per territorio per difendersi da atti di concorrenza sleale: "La sentenza che accerta atti di concorrenza sleale ne inibisce la continuazione e dà gli opportuni provvedimenti affinché ne vengano eliminati gli effetti", secondo l’articolo 2599 del codice civile.
La imitazione servile è la riproduzione fedele e pedissequa dei prodotti o dei segni di altri, non limitata ai loro elementi e caratteri sostanziali, ma include anche i loro elementi e caratteri formali e non necessari, con l’obiettivo di causare confusione nel mercato.
Secondo il codice civile, l’imitazione servile di un altro prodotto o ogni altro atto che provochi confusione con i prodotti o le attività di un concorrente è tipicamente considerato un atto di confusione.
Limitazioni della concorrenza legali includono:
- l’obbligo di fedeltà che impone al lavoratore subordinato di astenersi dal contrattare con i concorrenti del datore di lavoro per tutta la durata del contratto;
- divieto di concorrenza per un periodo di cinque anni per le persone che trasferiscono un’azienda o una sua parte.
L’articolo 41 della Costituzione prevede che la partecipazione economica privata sia gratuita. Non può svolgersi in modo contrario all’utilità sociale o dannoso all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.