Con l'avanzare della tecnologia, nuovi limiti vengono costantemente raggiunti - e talvolta superati, anche se i rischi sono decisamente degni di nota. L'ultimo esempio si chiama PimEyes.
PimEyes è originario della Polonia ed esiste da diversi anni, ma è cresciuto costantemente e solo ora sta raggiungendo un livello di consapevolezza che sta causando un dibattito pubblico.
PimEyes: ecco perché il Face Finder è stato aspramente criticato
PimEyes è un cosiddetto Face Finder. Questo è un motore di ricerca che cerca in rete le foto della stessa faccia caricando una foto del viso. Ed è proprio questo che chiama in causa molti critici:
- Per esempio, chiunque voglia tenere separate la propria vita professionale e quella privata, per esempio attraverso profili di social media senza nomi chiari, questa separazione può essere messa in pericolo da PimEyes. Perché l'assegnazione di un account Xing a un profilo Facebook con un nome diverso, ma foto riconoscibilmente simili, è facilmente possibile con PimEyes.
- Il rischio di "uscite" indesiderate non è quindi da scartare a priori. Allo stesso tempo, il significato delle foto, non importa su quali canali, assume una dimensione completamente nuova, anche in negativo. Per esempio, foto private piccanti postate molti anni fa sotto uno pseudonimo possono essere collegate a nomi reali.
- PimEyes cerca costantemente in rete altre foto, così che il database biometrico è in costante crescita. Già oggi, la ricerca di facce su PimEyes è più produttiva che su Goole.
- Officialmente, PimEyes respinge tutte le accuse e sostiene che il motore di ricerca sarebbe un mezzo di autodifesa digitale, dal momento che le persone possono usarlo per scoprire in quali posti su internet la loro faccia può essere trovata.
Tuttavia, dal momento che ogni utente può anche caricare facce di altre persone per la ricerca, questa argomentazione è teorica al massimo. Non c'è praticamente nessun meccanismo che impedisca le ricerche non autorizzate o indesiderate del volto di altre persone. Il fatto che la spiegazione ufficiale sia forse solo inconsistente è suggerito anche dai modelli di pagamento con cui gli utenti possono avviare diverse centinaia di milioni di query al mese. Fino a che punto tali volumi siano credibili solo per la ricerca del proprio volto può essere almeno messo in discussione.