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Come si dice di una persona che crede a tutto?

[persona che crede a tutto] ≈ credulone, ingenuo, sciocco, semplicione, sprovveduto. ↔ astuto, furbo, scaltro, sveglio.

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Cosa vuol dire uno che se la tira?

In parole povere, per la donna una che se la tira è una ragazza altezzosa e supponente, mentre per l'uomo è una che non gliela dà.
Cosa vuol dire che se la crede parecchio?
“Credersela” è un'espressione che mi piace moltissimo. Se non ho mal capito, significa dare un'eccessiva importanza a se stessi. Che è quello che facciamo tutti, però alcuni di noi riescono a farlo in maniera particolarmente fastidiosa o, nel più triste ma anche divertente dei casi, patetica.

Come si dice una persona che si impegna?

impegnato, produttivo, pieno.
Riguardo a questo, quali sono gli omonimi?
Sono dunque omonimi quei termini, distinguibili l'uno dall'altro, che sono scritti allo stesso modo (per cui si dicono omografi) e si pronunciano allo stesso modo (per cui si dicono omofoni). Ad esempio, in italiano le parole vite (plurale di vita), vite (pianta) e vite (organo filettato) sono omonime.

Si può anche chiedere: come si chiama la fusione di due parole?

Una parola macedonia, detta anche portmanteau, mashup, neologismo sincratico o composto aplologico, è un neologismo formato dalla fusione (sincrasi o aplologia) di due parole diverse, che il più delle volte hanno un segmento (fonema o lettera) in comune.
Rispetto a questo, quali sono le parole polisemiche?
Sono parole polisemiche. Prendiamo ad esempio la parola “penna”. Quanti significati riuscite a trovare? “Penna” è un oggetto per scrivere (pen), è una piuma di uccello (feather), un plettro (plectrum, quill), un bravo scrittore (una buona penna = a good writer) e anche un tipo di pasta!

Riguardo a questo, cosa simile sinonimo?

1. [dello stesso tipo: due persone s. tra loro] ≈ affine, analogo, conforme, similare, somigliante. ↔ differente, difforme, dissimile, diverso.
Di conseguenza, che cosa vuol dire medesima?
Che non è diverso o altro da quello di cui si parlava o a cui si allude, ma è proprio quella stessa persona, quella stessa cosa; o, più genericam., che è uno stesso, uno solo, e non più cose o persone diverse: pare che il feritore sia l'uomo m.

Che non ha eguali o uguali?

Entrambe le forme sono corrette, ma nell'italiano contemporaneo è più diffusa la variante "uguale".

Di Calv Stoicu

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