In Italia se ne occupa dunque l’Istat che, sulla base dei prezzi di un insieme, denominato paniere, di beni e servizi, rappresentativo dei consumi delle famiglie, calcola il suo indice dei prezzi al consumo.
L’inflazione è il tasso di aumento del livello generale dei prezzi di beni e servizi, che porta a una diminuzione del potere d’acquisto nel tempo. Si calcola misurando la variazione percentuale dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) o dell’indice dei prezzi alla produzione (PPI) in un determinato periodo. L’IPC misura la variazione media dei prezzi di un paniere di beni e servizi consumati dalle famiglie, mentre l’IPP misura la variazione media dei prezzi dei beni e servizi prodotti dalle imprese.
Il tasso di inflazione attuale varia da Paese a Paese ed è influenzato da diversi fattori, quali la domanda e l’offerta di beni e servizi, le politiche governative e le tendenze economiche globali. Negli Stati Uniti, il tasso di inflazione attuale ad agosto 2021 è del 5,3%, il più alto dall’agosto 2008. Questo aumento è dovuto principalmente alle interruzioni della catena di approvvigionamento causate dalla pandemia COVID-19 e all’aumento della domanda di beni e servizi con la ripresa dell’economia.
In caso di inflazione, il valore del denaro diminuisce, determinando una diminuzione del potere d’acquisto. Ciò significa che la stessa quantità di denaro può acquistare meno beni e servizi di prima. Questo può avere diversi effetti negativi sull’economia e sulla società, come la riduzione della fiducia dei consumatori, la diminuzione degli investimenti e l’aumento della povertà.
Per combattere l’inflazione, le banche centrali mirano a mantenere la stabilità dei prezzi fissando un tasso di inflazione specifico. Nella maggior parte dei Paesi sviluppati, il tasso d’inflazione target si aggira intorno al 2%. Questo perché un livello moderato di inflazione può stimolare la crescita economica incoraggiando gli investimenti e i consumi, consentendo al contempo un adeguamento dei salari e dei prezzi. Tuttavia, tassi di inflazione elevati possono portare all’instabilità e all’incertezza economica, motivo per cui le banche centrali mirano a mantenere l’inflazione entro un intervallo moderato.
Per quanto riguarda la domanda su quanto sarà l’inflazione nel 2022, è difficile da prevedere in quanto dipende da vari fattori come l’andamento dell’economia globale e le politiche governative. Tuttavia, si prevede che l’inflazione diminuirà gradualmente con la risoluzione delle interruzioni della catena di approvvigionamento causate dalla pandemia e la stabilizzazione dell’economia.
In conclusione, l’inflazione è un importante indicatore economico che misura il tasso di crescita dei prezzi di beni e servizi. Viene calcolata utilizzando l’IPC o l’IPP ed è influenzata da vari fattori. Per mantenere la stabilità dei prezzi e prevenire l’instabilità economica, le banche centrali mirano a mantenere l’inflazione entro un intervallo moderato di circa il 2%. Sebbene l’attuale tasso di inflazione sia elevato, si prevede che diminuisca gradualmente nei prossimi anni.
L’inflazione può avvantaggiare i debitori che hanno contratto prestiti a tasso fisso, perché nel tempo l’inflazione ridurrà il valore del denaro dovuto. D’altro canto, l’inflazione può danneggiare i risparmiatori e i creditori, perché il valore dei loro risparmi o prestiti diminuirà con la diminuzione del potere d’acquisto del denaro. In generale, chi beneficia dell’inflazione è chi ha preso in prestito denaro a un tasso di interesse fisso e chi possiede beni che si rivalutano nel tempo, come immobili o azioni.
In caso di inflazione, le persone possono adottare diverse misure per proteggere le proprie finanze e minimizzare l’impatto dell’aumento dei prezzi. Alcuni suggerimenti includono l’investimento in beni che di solito hanno una buona performance durante l’inflazione, come gli immobili, l’oro e altre materie prime. Inoltre, si può pensare di modificare le proprie abitudini di spesa per dare priorità ai beni essenziali e ridurre le spese discrezionali. Può anche essere utile rivedere ed eventualmente adeguare i piani di rimborso del debito, poiché l’inflazione può avere un impatto sul valore del denaro nel tempo. In generale, è importante rimanere informati e proattivi nella gestione delle finanze durante i periodi di inflazione.
Il denaro non può essere stampato all’infinito perché l’aumento dell’offerta di moneta senza un corrispondente aumento di beni e servizi porterà all’inflazione, che riduce il potere d’acquisto del denaro. L’inflazione può causare l’aumento dei prezzi di beni e servizi e, se dilaga, può portare a una recessione economica. Pertanto, le banche centrali mirano a mantenere un equilibrio tra l’offerta di moneta e la produzione di beni e servizi per tenere sotto controllo l’inflazione e stabilizzare l’economia.